ABRUZZO – In Italia è emergenza morti sul lavoro: da gennaio ad aprile 2024 si contano 268 vittime, 4 in più rispetto a fine aprile 2023 e se la situazione non varierà, alla fine del 2024 saranno oltre 1.000 le vittime del lavoro.
È quanto emerge dalla mappatura dell’Osservatorio Vega Engineering, che ha raccolto i numeri del triste fenomeno e ha tirato alcune conclusioni che aiutano a fotografare la portata reale del problema. Ma i dati di Vega Engineering hanno evidenziato anche un altro aspetto: rispetto al trend nazionale l’Abruzzo si trova in controtendenza e ciò vuol dire che gli incidenti nella nostra regione sono diminuiti.
Vediamo i numeri un po’ più nel dettaglio. A finire in zona rossa ad aprile 2024, con un’incidenza morti superiore a +25% rispetto alla media nazionale, sono Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria. Seguono, in zona gialla, Sardegna, Toscana, Sicilia, Lombardia, Piemonte e Lazio. Infine chiudono le regioni in zona bianca, che sono Liguria, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Marche e Molise. Come abbiamo detto sono state 268 le vittime del lavoro in Italia, delle quali 206 in occasione di lavoro (1 in meno rispetto ad aprile 2023) e 62 in itinere (5 in più rispetto ad aprile 2023). La maglia nera va alla Lombardia, che raggiunge il triste primato per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (33), seguono Emilia-Romagna (28), Campania (20), Puglia (17), Lazio (16), Toscana e Piemonte (13), Trentino-Alto Adige (12), Veneto e Sicilia (11), Calabria (6), Sardegna e Umbria (5), Liguria (4), Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Marche (3), Valle d’Aosta (2) Basilicata (1). In Molise non si è verificato alcun infortunio mortale.
Il settore più interessato dal fenomeno resta quelle delle Costruzioni, che fa rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: ben 41 casi. Seguono le Attività Manifatturiere (25), Trasporti e Magazzinaggio (19) e Commercio (11). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (69 su un totale di 206). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a fine aprile 2024 sono 12, mentre 7 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 48, mentre sono 14 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. Il martedì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel primo quadrimestre dell’anno (21,8%).
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, ha inoltre aggiunto commentando così l’indagine: «Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso crescono le morti in itinere del +8,8%: va evidenziato che fino a marzo avevamo registrato una decrescita degli infortuni mortali nel tragitto casa lavoro, purtroppo questa tendenza non è stata confermata con i dati del mese di aprile»